Storia
Scommettere sulla vite e vincere una sfida
Scommettere sulla vite e vincere una sfida
Cetawico è un’impresa nel senso più completo della parola: attività economica ed impegno sociale. Produce vino biologico a 1100 m. sul livello del mare, su un altopiano situato in Tanzania circa 700 chilometri a sud dell’equatore. L’impresa nasce quasi per caso, quando Fiorenzo Chesini, ingegnere ed imprenditore, accetta la sfida di scavare un pozzo d’acqua potabile nei pressi di Hombòlo, per conto della Fondazione San Zeno di Verona, associazione umanitaria attiva in paesi di 4 diversi continenti. Arrivato in zona, Chesini fa una scoperta per lui straordinaria. Proprio ad Hombolo, nella regione di Dodoma, quindici anni prima un missionario trentino aveva avviato un esperimento al limite del possibile: piantare la vite e fare il vino. C’era perfino riuscito, il bravo sacerdote, ma inviato in una nuova missione aveva dovuto lasciare la coltivazione in mani meno esperte. Chesini, che ha realizzato diversi progetti d’automazione per importanti cantine del nord Italia, pensa che l’esperimento possa essere ampliato, convinto della possibilità di migliorare quantità e qualità del prodotto. La Fondazione San Zeno accetta la sfida, finanzia l’operazione e favorisce la costituzione di una nuova società con Fiorenzo Chesini, amministratore, e la partecipazione di soci tanzaniani. Nasce così la Central Tanzania Wine Company (CETAWICO).
2005: apre la cantina e nascono i primi vini
Il progetto nasce nell’estate del 2004 e consiste nel ristrutturare un deposito di cereali costruito anni fa e non più utilizzato. Alla fine del 2005 l’intervento può considerarsi concluso. La precedente struttura diventa una moderna cantina dotata dinuovissime attrezzature, per la produzione di un’interessante selezionedi vini messa a punto con l’apporto di un enologo italiano. Ad Hombòlo piove poco, ma grazie alle canalizzazioni costruite negli anni novanta dal governo italiano, la terra è fertile e si vendemmia 2 volte all’anno. Il clima è gradevole e ventilato, con temperature che oscillano tra i 20 e 35°C. La nuova società diventa subito il fulcro vitale della piccola comunitàdi viticoltori locali, dai quali acquista l’uva e ai quali fornisceformazione e assistenza per il miglioramento delle coltivazioni, grazieanche alla collaborazione diretta di agronomi italiani. Missione dell’impresa è quella di creare occupazione, stimolare l’iniziativa locale e formare nuove competenze agricole. Accanto alla cantina stanno sorgendo nuovi edifici residenziali destinati ad ospitare le maestranze che lavorano nella cantina, con le relative famiglie. Le bottiglie della 1° vendemmia 2005 sono già arrivate in Europa enegli Stati Uniti dove hanno ottenuto i primi importanti riscontri.
Coltivazione biologica e grandi potenzialità
a coltivazione è completamente biologica, non usando anticrittogamici e adottando, come unica misura protettiva, l’applicazione del verderame due volte l’anno. Una piccola parte delle terre è affidata in concessione diretta alla società, che vi coltiva i vigneti più pregiati. La restante parte è suddivisa in piccole proprietà a conduzione familiare. Ai vitigni di teroldego e marzemino piantati dal missionario trentino si sono aggiunti l’aglianico, lo chardonnay e lo chenin blanc, originario della Loira. La capacità attuale della cantina è di circa 2000 hl l’anno, ma nel giro di 3 anni si prevede di raggiungere i 6000 hl. Il governo tanzaniano, dopo la visita ufficiale per l’inaugurazione della cantina il 26 luglio 2005 guidata dal presidente Mkapa, ha previsto di ampliare il comprensorio viticolo, aprendo così importanti prospettive di sviluppo per i produttori locali e di conseguenza per CETAWICO.
Fondazione San Zeno We believe in a different world
La Fondazione San Zeno si propone di sostenere persone che si trovano a vivere situazioni di grave disagio ed emarginazione, aiutandoli a costruire una propria autonomia di pensiero prima ed economica poi. Dal 1999 ha realizzato svariate decine di progetti in Europa, Asia, Africa e America del Sud. La scelta della Fondazione è quella di promuovere e sostenere progetti di scolarizzazione, di formazione professionale e soprattutto la nascita di iniziative ed attività economiche in grado di diventare veri motori di sviluppo e di crescita.
Attrezzature, competenza e standard di qualità internazionali
La scelta dei tempi della vendemmia viene programmata dall’ingegnere agronomo tanzaniano in collaborazione con un agronomo italiano. Le uve, già pesate sul campo, vengono conferite con i mezzi della cantina. Prima della lavorazione, i grappoli vengono puliti con aria compressa e quindi inseriti nella diraspapigiatrice. Da qui il pigiato viene pompato nei serbatoi di fermentazione inacciaio inox a temperatura controllata, che hanno una capacitàcomplessiva di 1000 hl. Altrettanta capacità hanno i serbatoi di stoccaggio del vino, sempre in acciaio inox, dove ha luogo la maturazione. La linea di imbottigliamentoè completamente automatica ed è dotata di impianto di filtrazione a duefasi: la filtrazione a farina fossile e la microfiltrazione. Le bottiglie etichettate vengono inserite manualmente nei cartoni equindi stoccate in celle frigorifere a temperatura e umiditàcontrollate.